6-06-2013 L’AUTUNNO DI DANILO CALLEGARI: ”SCALERO’ UNA DELLE CIME PIU’ ALTE DELLA TERRA”

 

Nuovi scenari estremi per l’atleta ed esploratore pordenonese.
Correrà anche l’ultima tappa di Magraid.

Dall’Himalaya alle Ande, dall’oceano Indiano al Kilimanjaro e in mezzo, la partecipazione a Discover Magraid, la tappa finale di 20 chilometri del 16 giugno.

Il suo programma (è ancora in fase di pianificazione) tra settembre e novembre è già messo nero su bianco. Si comincia con l’Himalaya. Tenterà di scalare in solitaria e in stile alpino, senza l’ausilio di portatori e di ossigeno, lo Shisha Pangma: si tratta della 14esima montagna più alta della Terra con i suoi 8.027 metri, completamente in terra tibetana. Dopo la salita percorrerà le terre di Nepal, India e Bangladesh in bicicletta, fino a Calcutta. Anche in questo caso il percorso è ancora in fase di studio; qualora il governo cinese non dovesse rilasciare le autorizzazioni si passerebbe all’opzione Ande.

«Prevedo il raggiungimento in solitaria e in completo stile alpino – racconta Callegari – di 4-5 vulcani attivi in Bolivia con quote superiori ai 5.000 – 6.000 metri. Successivamente porterò avanti l’avventura attraverso il Sud America, con altri mezzi non motorizzati (presumibilmente Mtb): il percorso è ancora in fase di studio».
La mission di Callegari, che lancierà la personale sfida alla dimensione più estrema dello sport, toccherà anche l’Africa: “Africa Extreme 2014” questo il nome della difficile sfida in partenza per fine maggio 2014. Sarà infatti impegnato nel suo terzo viaggio all’interno del complesso “7Summits Project Solo”. «Nuoterò per circa 45 chilometri nell’oceano Indiano, in quel canale d’acqua che separa l’isola di Zanzibar dalla Tanzania, all’interno di una gabbia per difendermi dagli squali accanto ad una barca appoggio. Raggiunta la costa – questa è la sua previsione – correrò per circa 700 chilometri attraverso le aride e torride distese africane, fino a raggiungere il villaggio di Moschi alla base del tetto d’Africa: il Kilimanjaro. Salirò i suoi 5.895 metri di altitudine in solitaria ed in stile alpino cercando così di coronare il terzo viaggio dell’intero progetto dopo Sud America ed Europa».

Confermata anche per queste nuove avventure, la forte collaborazione con due marchi leader nel mondo sportivo, La Sportiva e Garmin che vestiranno l’atleta anche durante Discover Magraid 2013 ottimo campo di allenamento in preparazione alle sfide future.
Callegari non sarà però solo: al suo fianco correrà Francesco Leschiutta, un altro appassionato di sport e avventura, responsabile management della Graphistudio Spa, colosso mondiale della fotografia, ma realtà molto attenta agli atleti e alle manifestazioni sportive locali e per il secondo anno partner della corsa nella steppa unica nel suo genere in Italia.

DICIASSETTESIMO GIORNO – THE END

Con questa pagina di diario chiudo ufficialmente Progetto Magellano 2013.

Credo di aver detto e spiegato tutto: motivazioni, difficoltà, impedimenti, fattori climatici, fattori burocratici e un po’ di sfortuna.

Tra poche ore l’aereo di linea della compagnia di bandiera decollerà dall’aeroporto di Punta Arenes alla volta di Santiago. All’aeroporto della capitale cilena dovrò attendere nove ore per il volo su Madrid delle 11:20 locali.
L’atterraggio al Marco Polo di Venezia è previsto per le 11:20 italiane di martedì 14.

Oggi ho salutato tutti i contatti… oramai amici… che mi hanno seguito e aiutato durante questa mia permanenza qui.
Sono passato anche alla base navale della Marina comunicandomi che mi aspettano per un secondo tentativo. Tutti qui credono che al secondo avrò sicuramente più possibilità e io sono il primo a crederci.

Riprenderò gli allenamenti per le prossime avventure già da mercoledì tenendovi aggiornati con news sui viaggi futuri.

Non ho molto altro da dire… voglio solamente ringraziare tutti voi, ma proprio tutti… che mi siete stati sempre “vicino” anche in un caso come questo dove non sono riuscito a portare a termine l’avventura.

Vi abbraccio tutti, ci rivediamo in Italia.

Danilo

DODICESIMO GIORNO

Dopo anni di spedizioni attraverso le zone più isolate del Pianeta questa è la prima volta che prendo la difficilissima decisione di rinunciare.

Le condizioni meteorologiche che abbiamo trovato lungo il percorso in barca sono state a dir poco estreme. Onde alte svariati metri, pioggia ghiacciata ed un vento impetuoso da costringere il capitano della barca a due soste forzate entrambe le notti.
Abbiamo rischiato molto… tre di equipaggio impegnati a portarmi al remoto punto di partenza: Capo Pilar (Bahia Misericordia)
La rinuncia è arrivata a ben 37 miglia a sud di Faro Felix ciò significa quindi a oltre 60 miglia da Bahia Misericordia ad una delle soste forzate della barca in serie difficoltà a procedere. Tanti, troppi i chilometri da affrontare contro vento e contro corrente anche per una barca preparata ad affrontare condizioni difficili.
Giravamo con i giubbotti salvagente indossati perché ogni istante poteva essere l’ultimo.

Questa per me è stata una grandissima lezione di vita, la Natura più che mai fino ad ora, ha deciso in tutto e per tutto come è giusto che sia. La mia mente unita all’esperienza di anni mi ha portato a questa decisione forse drastica ma vi assicuro che non era il caso nemmeno di provare.
Sono vivo, questo significa che ho ancora la possibilità di riprovarci, prendendo decisioni diverse e cambiando completamente molti aspetti su più piani.
La rinuncia o il fallimento di un’avventura come questa fa parte del programma… ciò che conta è capire ed imparare dai propri errori per trovare il modo giusto, la strada migliore per ritentare nuovamente.

Trovo corretto sia per gli sponsor, sia per tutti voi amici miei che mi seguite da tempo riportarvi i punti salienti di queste mie ultime 55 ore.

Sabato 4 maggio:

– 09:00 Bahia Mansa, partenza. Vento debole, mare calmo
– 14:00 doppiato Cabo Froward. Vento da NW in forte aumento, ingrossamento del mare
– 16:50 doppiato Cabo Holland. Vento da W-NW a 45 nodi, onde oltre 3 metri
– 20:00 Isla Rupert – Paso Ingles. Vento in calo. Condizioni meteorologiche in miglioramento
– 21:40 Paso Tortuoso. Peggiorano rapidamente le condizioni meteorologiche
– 23:30 Paso Largo. Pessime condizioni meteorologiche. La barca fatica a procedere

Domenica 5 maggio:

– 02:00 Paso Largo. Le condizioni si mantengono estreme con venti a oltre 55 nodi e un’onda che mette a dura prova l’imbarcazione. A bordo si continua a lavorare per cercar di procedere nel cuore della notte australe
– 04:00 Bahia Polar – Cabo Coper Key. Costretti a gettare l’ancora in questa piccola baia protetta dai venti di NW che non danno tregua. Sosta di 3 ore. Pioggia ghiacciata intensa
– 10:40 direzione Faro Felix. Abbiamo attraversato lo stretto passando sulla costa dell’Isla Desolacion. Vento a 55 nodi, onde di 4 metri e pioggia. Difficoltà a procedere
– 13:30 Caleta Luis. Costretti ad un’ulteriore sosta per maltempo in aumento
– 15:00 Caleta Luis. L’amara e difficile decisone di rinunciare all’impresa ancora prima di iniziarla. Le condizioni del meteo si mantengono critiche
– 17:30 Paso Largo – Isla Abra. Onda alta, vento a 60 nodi da W-NM e pioggia battente
– 21:00 Paso Tortuoso. Discrete condizioni meteo. Contatto radio con rimorchiatore in passaggio che conferma peggioramento meteo per i prossimi 6 giorni

Lunedì 6 maggio:

– 02:00 Bahia Woods. Costretti a fermarci per alto rischio naufragio causa meteo pessimo. Vento in aumento. Buona parte del materiale a bordo della barca è stato rovesciato. Con grande difficoltà trovato punto per ancoraggio nel mezzo della notte fonda. Pioggia ghiacciata intensa
– 06:00 Bahia Woods. Decidiamo di ripartire.
– 10:40 Cabo Froward. Vento a 35 nodi a favore da W. La costa è battuta da onda alta. Cielo parzialmente sereno
– 15:00 Bahia Mansa. Brezza tesa e mare tranquillo con poca onda. Fine.

Partendo dal presupposto che quasi tutto è fattibile e che l’impossibile raramente esiste, sto già lavorando con unità locali per organizzare il mio prossimo tentativo a Magellano in modo diverso. Quando, ancora non lo so ma rimane una mia priorità!

Un grazie di cuore va al Main Sponsor EMK Group (www.emkgroup.it) che per primo ha investito e creduto su questo mio progetto.
Un grazie come sempre alla Provincia di Pordenone per l’aiuto e l’investimento
Un grazie a Garmin, LaSportiva, Mountain Hardwear e Teva che mi hanno fornito i materiali.

Un grazie a tutti coloro che mi hanno aiutato in questo, primo tentativo di Progetto Magellano. E un grazie a tutti voi che continuate da anni a seguirmi in queste mie avventure.

Un forte abbraccio con tutto me stesso,
Danilo

DECIMO GIORNO

Messaggio inviato da telefono satellitare:

S 53° 14’ 32’’
W 073° 10’ 02’’

Sono bloccato nella barca che mi porterà al punto di partenza del mio viaggio in canoa,
a causa di una tempesta siamo ancora molto lontani dal punto esatto dell’inizio del mio
itinerario. Il tempo è pessimo e in questo momento tutto è incerto.

Un saluto a tutti,
Danilo

OTTAVO GIORNO

Finalmente il momento tanto atteso è arrivato.

Domani mattina all’alba salperò da Bahia Mansa, piccola baia protetta dai venti a 40km
sud-ovest di Punta Arenas. Un fuoristrada mi porterà fino alla barca con tutto il mio equipaggiamento.

Il mezzo che avrà il compito di portarmi fino sul Pacifico è una barca di 20 metri addetta alle spedizione scientifiche e al trasporto di scienziati e biologi su gran parte dello Stretto di Magellano.

Il tempo previsto per raggiungere l’obiettivo si aggira attorno alle 25 ore di navigazione, la gran parte contro vento e contro corrente. Ovviamente potrebbero aumentare in caso di repentino cambiamento meteorologico con aumento del vento di nord-ovest.
L’imbarcazione mi lascerà verso le ore 05:00 di domenica mattina presso Bahia Misericordia.

Questa baia deve il suo nome alle difficili imprese navali compiute secoli fa dai primi esploratori e navigatori della zona molti dei quali arenati e morti su questa piccola baia intenti a sopravvivere proteggendosi dall’impeto della grande onda oceanica che entra direttamente dal Pacifico… per me invece rappresenterà l’ultimo luogo relativamente protetto, incastonato tra montagne con pareti a picco sul mare ricoperte di fitte foreste… a circa 2 chilometri a sud-est di Cabo Pilar.

Dovrei e vorrei cominciare a pagaiare già con domenica mattina appena salirà il sole, questo lo deciderà la Natura. In due giorni prevedo di raggiungere Faro Felix dove avrò un primo contatto radio con la Marina Militare. Successivamente dopo altri 6/8 giorni di navigazione dovrei raggiungere il pericoloso e “imprevedibile” Paso Tortuoso, presso l’Isla Carlos III. Questa zona è famosa per l’elevato numero di balene presenti e per i forti venti che scorrono su tutti i fronti.

Col Paso Tortuoso passerò dall’isola alla terra ferma sulla Peninsula Brunswick. Proseguirò poi il mio viaggio costeggiando questa penisola e doppiando il ventoso Cabo Froward, il capo più a sud dell’intero continente. Da qui continuerò alla volta del Faro San Isidro e successivamente Punta Arenas dove ho in programma di passare un giorno di sosta per aggiornare il web con foto e video.

Da Punta Arenas proseguirò verso Isla Isabel, quindi attraverso la Segunda Angostura e Bahia Santiago… ancora avanti verso la Primera Angostura entrando nella parte finale, Bahia Posesion per concludere l’avventura a Punta Dungeness affacciata sull’oceano Atlantico.

A presto amici miei…

Un grande abbraccio a tutti voi,
Danilo

SESTO GIORNO

Cari amici vi scrivo dopo quasi una settimana passata a Punta Arenas per aggiornarvi sul lavoro svolto in questi giorni e sulla situazione attuale… le problematiche logistico/burocratiche si stanno piano piano risolvendo.

Grazie all’amico Ricardo, ufficiale di marina in pensione, sono riuscito a sdoganare il mio kayak senza particolari problemi. Dopo averlo portato a casa sua l’abbiamo aperto dall’imballo e ho potuto fortunatamente constatare che non è stato arrecato alcun danno, neanche un graffio. Punto uno risolto nel migliore dei modi.

Il punto due, cioè l’ottenimento del permesso di navigazione in acque cilene da parte dell’Armada (Marina Militare Cilena) è praticamente quasi nelle mie mani. Ho trovato tutto il personale della marina militare molto cordiale e disponibile nei miei confronti. Ieri un suo ispettore dedicato ai controlli di mezzi e attrezzature di soccorso è passato ad ispezionare tutto il mio equipaggiamento, abbiamo delineato punti di contatto radio, fari attivi lungo lo stretto, percorso previsto per questo mio viaggio, scambio di numeri satellitari ed infine convenzionato il modo di un eventuale recupero in elicottero/nave.

Il punto successivo, il punto tre è in fase di risoluzione. Mi riferisco al mezzo che dovrà portarmi al punto di partenza, ovvero a Capo Pilar/Capo Deseado… imbocco principale dello Stretto di Magellano sull’oceano Pacifico. Essendo questa una delle zona più impervie, difficili e pericolose di tutto il Sud America e forse anche dell’intero Pianeta, fatico a trovare persone disposte a mettere a repentaglio la propria vita e i propri mezzi per portare me con tutto il mio equipaggiamento in quel punto remoto.
Le ipotesi più plausibili sono due:
– una società che dirige e gestisce rimorchiatori addetti al “traino” delle grandi navi
– una società proprietaria di elicotteri

Un rimorchiatore sarebbe uno dei pochi mezzi navali in grado di poter affrontare con relativa sicurezza quel tratto di mare contro corrente, contro onda e contro vento… unico problema è che non so precisamente quando partirà. Due grandi petroliere sono attualmente ferme, bloccate all’altezza del Paso Tortuoso vicino all’Isla Carlos III perché impossibilitate a proseguire per uscire sul Pacifico causa maltempo che imperversa ormai da diversi giorni su tutta l’area con venti di 150/160 km/h e onde dai 5 ai 6 metri di altezza.

La soluzione aerea sarebbe la migliore, in circa due ore di volo in elicottero raggiungerei il mio punto ma anche qui dipenderà molto dalla condizione meteorologica e da voli già programmati, fungendo quindi da “passeggero”. L’elicottero atterrerebbe sulla ZAE (zona atterraggio elicotteri) presso il Faro Felix quindi a 25 miglia a sud-est rispetto il mio punto… ovviamente la mia richiesta è stata precisa: raggiungere il Pacifico. Raggiungendo Capo Pilar, dovrei verricellarmi (calarmi dall’elicottero utilizzando un cavo d’acciaio) e calare tutto il materiale, kayak compreso perché quella zona montuosa, esposta a venti fortissimi renderebbe l’atterraggio estremamente pericoloso. L’elicottero rimarrebbe quindi in hovering durante il mio rilascio.

Rimango quindi inattesa di un miglioramento climatico e di un mezzo che mi porti fin laggiù quanto prima.

Nel frattempo, tra un contatto e l’altro, sono stato intervistato ad un talk show presso una Radio/TV di Punta Arenas interessata ed incuriosita da questa mia avventura attraverso Magellano. Auguro a tutti voi un buon primo maggio.

Un abbraccio,
Danilo

PRIMO GIORNO

Dopo mesi di studio, preparazione fisica, prove in mare, allenamenti, ricerca dei materiali e di contatti eccomi a scrivere questa prima pagina di diario direttamente da Punta Arenas nella Patagonia cilena.

Partito dall’Italia domenica scorsa, dopo uno scalo a Madrid, sono atterrato a Santiago del Cile dove ho passato tre giorni a casa di amici che mi avevano ospitato durante il mio viaggio in Sud America del 2011.

Ieri mattina ho lasciato la capitale e dopo circa 4 ore di volo, più uno scalo tecnico a Puerto Montt sono giunto fino a qui nell’estremo sud del Pianeta… alla Fin del Mundo.
La vista dell’immenso Stretto di Magellano dal finestrino dell’aereo mi ha regalato un’emozione unica. Una mescolanza di adrenalina, paura, tensione e grande curiosità di scoperta.

Appena uscito dall’aeroporto ho percepito le stesse sensazioni che ho provato nel 2008 e nel 2010 all’uscita dall’aeroporto di Keflavik in Islanda. L’ambiente e il vento sono molto simili qui come nella terra “del ghiaccio e del fuoco”.

Appena ho raggiunto la mia sistemazione dal mio contatto in città, la curiosità ha preso il sopravvento su di me e sono corso subito fuori raggiungendo l’acqua. Camminare sulla spiaggia ammirando la bellezza di questo ambiente e guardare lo Stretto di Magellano così da vicino… non mi sembra ancora vero!

Ho toccato la sua acqua gelida, mi sono bagnato il viso… è stato fantastico.
Una luna piena illuminava, con la sua luce riflessa, buana parte di questo mare regalandomi uno scenario incantevole. Tre grandi navi ormeggiate al largo illuminate da mille luci e fari… davanti a me un vecchio e diroccato pontile in disuso “conquistato” da una colonia di pinguini.

Questa mattina dopo la colazione sono corso nuovamente in spiaggia… il vento persevera e il meteo rimane variabile anche se soleggiato. Il primo arcobaleno ha fatto capolino tra le nuvole.

Sono appena rientrato dalle mansioni burocratiche. Sono stato al cargo dell’aeroporto per ritirare il kayak ma purtroppo dovrò attendere lunedì mattina… si sa, i tempi del Sudamerica non sono i tempi nostri, qui persiste la “calma”.

Successivamente ho raggiunto la base navale della Marina Militare per discutere e presentare il mio progetto. Con gentilezza mi hanno consegnato un plico di fogli pieno zeppo di regolamenti. Avrò l’intero weekend per leggerlo, interpretarlo e capirlo.
Lunedì sarà il giorno della svolta e capirò quando potrà realmente iniziare questa mia nuova avventura.

Un abbraccio a tutti voi amici miei,
Danilo