Tra ieri e oggi posso proprio dire di essermi riposato e in parte di aver recuperato le ore di sonno perse prima, per i preparativi alla partenza e poi per la notte passata tra il primo volo, le ore di attesa all’aeroporto di Mosca e il secondo volo.

Oggi il meteo qui è stupendo, sole pieno e vento leggero.

Mi trovo nel cuore del Caucaso, precisamente nella regione di Kabardino-Balkaria a ridosso del confine con la Georgia. L’enorme sagoma dell’Elbrus si staglia davanti a me… mi trovo sotto la sua base. Un massiccio di neve e ghiaccio spazzato costantemente da venti incessanti. Una montagna fantastica di grandi dimensioni non per niente in lingua balcara l’Elbrus viene chiamato “Mingi-Tau” che significa “migliaia” vale a dire molto grande.

La gente del posto non è molto socievole a primo impatto ma poi, conoscendola meglio, vivendo con loro posso dire che sono persone disponibili ed accoglienti anche se un po’ “fredde” ma ovviamente è parte della loro cultura. Per tutta la mattinata ho controllato i materiali oltre ad aver selezionato ciò che porterò con me sulla montagna e ciò che lascerò qui.

Domani in tarda mattinata un mezzo verrà a prelevarmi e mi porterà alla base di una vecchia seggiovia con la quale poi raggiungerò la “Stazione Mir”, il mio Campo Base. Da questo punto inizierà la vera e propria scalata alla montagna più alta d’Europa.

Purtroppo ho dei problemi di collegamento con il satellitare quindi al momento non riesco a garantire il collegamento durante la settimana che mi vedrà impegnato a nell’ascesa. Spero di riuscire a risolvere questo fastidioso problema.
Questa sera mi vedrò con Dasha per delineare gli ultimi dettagli sulla salita e sulla discesa, i tempi e modi per un eventuale recupero, ecc. Qui sotto ho inserito alcune foto sulla zona nella quale mi trovo.

Un forte abbraccio a tutti voi che mi seguite, ci risentiremo tra circa una settimana e magari con una bella foto di vetta.

PS: troverete tutte le mie foto nella gallery

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