Manaslu, 8.163mt., in sanscrito “मनास्लु” significa “Montagna dello Spirito” (da “Manasa”, Anima).
Questa grande montagna è l’ottava al mondo per altezza ed è situata nel cuore della catena himalayana nel centro del Nepal.
Salirò per il versante nord seguendo la via normale aperta nel 1956 da una spedizione giapponese.
Scalerò questo enorme colosso di ghiaccio, neve e roccia, in solitaria, veloce, leggero e in completo stile alpino senza l’ausilio dell’ossigeno supplementare.
Sarà per me un piacevolissimo ritorno in Nepal dopo l’avventura svolta tra il 2013 e il 2014.
Questa scalata è spinta da due importanti motivazioni, una personale ed interiore, l’altra tecnica e di preparazione. La prima, la posso definire una sorta di “richiamo” verso queste altissime vette, un sentimento che parte dalla mia interiorità più profonda, dal mio “Spirito” , appunto la scelta di questa montagna. La quasi necessità di salire verso il cielo, di pregare con i Lama di fronte agli Stupa, di rimmergermi in quelle Terre Magiche. Fatico a spiegare il motivo di tutto ciò, ma sento dentro di me questa montagna, così come sento di essere dentro di Lei. Quando sarò lì, a tu per tu, ci parlerò, mi confronterò con Lei e se gli Dei, che dimorano su quelle altissime ed impervie vette, me lo permetteranno, raggiungerò la cima coronando così questo mio grande sogno.
Il secondo motivo invece è puramente tecnico ed è strettamente legato al macro-progetto “7SUMMITSsoloProject” iniziato nel 2011 in Sud America e che avrà come epilogo finale l’Asia e quindi la vetta dell’Everest. Il Manaslu, oltre ad essere una montagna che supera gli 8.000 metri di quota, è per molti aspetti, simile all’Everest. Ha un lungo avvicinamento per raggiungere il Campo Base, di consuetudine si tende a montare 4 campi alti (come per l’Everest), ci sono molti crepacci aperti dove per superarli ci si affida a delle scalette artificiali appoggiate sul baratro (esattamente come sull’Everest) e per ultimo la parte finale per il raggiungimento della vetta è una sorta di “scaletta verso il cielo”, ripida e con roccia esposta.
In definitiva, quest’avventura sarà propedeutica alla continuità e alla preparazione per la conclusione del grande progetto: “7SUMMITSsoloProject”.
Informazioni relative alla salita
Ci vorranno circa sei giorni di cammino per raggiungere il Campo Base o BC situato a 4.400mt. attraversando valli solcate da fiumi impetuosi e fitte foreste.
Dal BC inizierò la lunga ed impegnativa salita verso la vetta montandomi i 4 campi alti in completa autonomia.
Il Campo1 o C1 lo posizionerò a quota 5.700mt. dopo una salita tra morene e zone di vele di ghiaccio (Icefall).
Il Campo2 o C2 (potrebbe essere anche il mio Campo1 salendo direttamente da 4.400mt. del BC ai 6.400mt. portando così i campi alti da 4 a 3) conto di posizionarlo a quota 6.400mt., per raggiungerlo dovrò superare delle zone di ghiaccio crepacciato con tutte le insidie e i pericoli nascosti oltre a ripidi tratti di ghiaccio.
Il Campo3 o C3 lo posizionerò a quota 6.900mt. su una sorta di “sella” nevosa che raggiungerò dopo un percorso di circa 5-7 ore da C2 attraverso zone di neve e ghiaccio con vari gradi di inclinazione.
Il Campo4 o C4 sarà l’ultimo campo prima dell’attacco alla cima. Lo posizionerò a 7.400mt. di quota sul plateaux che antecede la vetta. Arrivato qui, sarò ai limiti della zona della morte, viene definita in tal modo proprio perché oltre questa quota non esiste più acclimatamento ma solo un costante deterioramento fisico e mentale senza alcuna possibilità di recupero se non scendendo.
Piantato C4, la notte stessa partirò alla volta della cima a 8.163mt. con successiva discesa e rientro.
Parametri fisiologici medi alle diverse quote
La pressione atmosferica ad una quota sotto i 1.000mt. varia da 750mmHg a 600mmHg circa mentre a 8.000mt. varia da 380mmHg a 230mmHg circa.
La temperatura media (teorica) sotto i 1.000mt. varia da +20°C a +0°C mentre a 8.000mt. può variare da -20°C a -45°C.
La saturazione dell’emoglobina nel sangue dai 1.000mt. in giù (in un individuo di sana costituzione) è sempre superiore 95% mentre a 8.000mt. questo valore scende a circa 65%.
Il VO2max cioè il massimo consumo di ossigeno in % da 0mt. a 1.000mt. va dal 100% al 95% mentre a 8.000mt. è intorno al 10% – 15%.