SESSANTACINQUESIMO GIORNO
L’ultimo giorno di riposo, domani si ripartirà verso sud. Dal momento in cui tre dei quattro obbiettivi prefissati sono stati portati a termine con successo e ora mi rimane l’Aconcagua a gennaio, ho deciso di dedicare queste prossime tre settimane di viaggio alla Natura. La Panamericana, lunghissima strada che collega le Americhe partendo dall’Alaska e finendo nell’estremo sud dell’America Latina, è ovviamente molto trafficata e anche per questo poco interessante, almeno per me. Dopo aver compiuto una serie di calcoli sui tempi e sui luoghi, ho deciso che uscirò spesso da questa strada per inoltrarmi in parchi naturali, spiaggette di sabbia bianchissima e insenature rocciose a picco sull’oceano dove pianterò la tenda in completa sicurezza potendo così ammirare e fotografare una Natura incontaminata. Lungo queste zone costiere, la gente scarseggia e la fauna lievita, fortunatamente. Il re incontrastato è senza dubbio il famoso pinguino di Humboldt (nome preso dalla fredda Corrente marina di Humboldt). Troverò poi lontre marine, leoni marini, delfini, balene, otarie, cormorani e pellicani… Finalmente anche la flora spunterà nuovamente. La “camanchaca”, tipica nebbia presente nelle zone costiere del Cile, permette la vita a molte specie di cactus e ad altri tipi di piante grasse. Cercherò quindi di portare a casa un buon numero di fotografie che, in qualche modo, documenteranno le particolari bellezze naturali di questo tratto di Cile. Tornando a cose più pratiche, questa mattina ho controllato la bicicletta in ogni sua parte e tutto sembra ancora intatto a parte qualche vite leggermente allentata, fattore normale. Oggi pomeriggio comprerò un po’ di scorte di cibo e acqua dato che nel percorso che mi attenderà non ci sarà nulla da poter mettere sotto i denti, almeno per i prossimi 7/8 giorni. Il deserto influisce ancora per qualche centinaia di chilometri. Fisicamente sono stanco e i dolori muscolari faticano ad andare via. Moralmente mi sento bene, psicologicamente carico e questo è ciò che conta dal momento in cui, per portare avanti e a compimento questo tipo di attività, la vera arma vincente rimane la mente. Conto di aggiornare più frequentemente questo diario di viaggio nelle tre settimane da qui alla meta, Santiago. Un abbraccio e un saluto a tutti.