Dall’Ungheria alla Slovenia… questo viaggio si sta oramai consumando.
Tra due giorni entrerò in Italia e tra quattro raggiungerò la Piazza principale della mia bella Provincia. Oggi è anche l’ultimo giorno di sosta previsto da programma. A questo punto posso permettermi di tirare le prime somme potendo felicemente ammettere che tutto è andato come studiato e calcolato.
L’impresa in America Latina, South America Extreme, dell’anno scorso, è andata veramente alla grande in tutti i sensi in particolare dal difficile punto di vista logistico. Gestire un’enorme mole di materiali, dalla bicicletta con tutto il necessario, alla canoa col rispettivo materiale al seguito e tutta l’attrezzatura necessaria per scalare una montagna di 7.000 metri per di più solo e spedire su e giù da una parte all’altra del Globo tutto ciò più volte in quattro mesi… non è stato semplice ma tutto è funzionato benissimo, esattamente come per quest’avventura.
L’esperienza mi aiuta sempre più anno dopo anno, avventura dopo avventura ma, oltre ad una buona dose di fortuna, il motivo principale è lo studio e la preparazione meticolosa protratta nei mesi che anticipano la partenza. Cercare di calcolare ogni singola evenienza riducendo al massimo i rischi potenziali è la prima e fondamentale regola per iniziare a programmare un’avventura solitaria e non, in zone estreme e difficili per svariati mesi.
Le incognite rimarranno sempre molte, ma se non ci fossero non ci sarebbe neanche lo stimolo per “avventurarsi” in qualcosa di magnifico, di nuovo, di difficile e pericoloso ma sicuramente esaltante.
La Slovenia è indubbiamente uno stato conosciuto da quasi tutti voi che leggete in quanto è “nostra” terra di confine ma, amando profondamente queste terre con i suoi magnifici paesaggi e la bella gente che li popola, vi posso assicurare che è una Nazione ricca di ogni cosa. E’ un vero e proprio paradiso per gli amanti dell’avventura con foreste a perdita d’occhio, animali selvatici, fiumi e splendido mare… Si trova ad un passo da noi e credo pochissimi si siano avventurati all’interno perdendosi così la parte migliore… la cultura contadina, i buoni vini, la pastorizia e tanti usi e costumi legati alle antiche tradizioni fanno di questo Paese, una perla d’Europa.
Ora mi trovo a Lubiana, probabilmente una delle capitali Europee più a misura d’uomo. Città pulita, per niente caotica, con i suoi ben conservati e mantenuti edifici antichi da un lato e splendidi “piccoli” grattacieli in vetro dall’altro. Per arrivare fin qui ho deciso di “avventurarmi” attraverso un’incantata foresta parzialmente innervata con una nebbia bassa a fare da contorno. All’interno mi sentivo bene, a mio agio. Solo, tra i miei pensieri e le mie riflessioni. Solo la Natura è capace di farti provare simili emozioni, di vivere certi momenti. Chiudere gli occhi e ascoltare rumori che neanche il più complesso strumento elettronico sarebbe in grado di riprodurre.
Tra due giorni rivedrò il mare… il Mar Adriatico. L’ultima volta che ho visto e tastato acqua salata è stata quella del Mar Nero, nella lontana costa ucraina.
Invitandovi numerosi al mio arrivo in Piazza XX Settembre a Pordenone alle ore 14:00 di sabato 22 dicembre… vi abbraccio di cuore.
A presto,
Danilo