Eccomi nuovamente qui ad aggiornarvi sulla parte finale del viaggio in bicicletta. Una settimana, l’ultima, mi divide da Santiago. Ieri ho lasciato la Terza Regione entrando così sulla Quarta. Sto percorrendo la Panamericana e credetemi è più complicata di quanto pensassi. Negl’ultimi cinque giorni ho percorso 370 chilometri e togliendone 100 su terreno piano, i rimanenti hanno avuto uno sviluppo con un’ alternanza di salite e discese incredibile. Finiva una discesa e cominciava una salita, finiva la salita e riprendeva un’altra discesa per poi salire nuovamente, così per centinaia di chilometri e questo sarà ciò che mi attenderà anche da qui alla meta finale. Questa alternanza crea problemi muscolari in particolar modo alle gambe messe continuamente sotto tensione. E’ preferibile una lunga salita sviluppata con un ritmo costante che questo alternarsi di salite e discese. Fortunatamente il fondo è asfaltato e le discese le prendo a tutta velocità cercando di guadagnare chilometri nel più breve tempo possibile. Da qualche centinaia di chilometri la strada si è ridotta da quattro a 2 corsie ma da domani riprenderà con quattro. Dall’ultima volta che ci siamo sentiti ho passato i giorni fino a oggi attraverso l’entroterra semidesertico dove non solo cactus ed altre piante grasse trovano la possibilità di vivere ma anche tante altre specie di fiori dai colori più stravaganti non per niente questa riserva naturale protetta prende il nome di “Desierto Florido”. E’ incredibile come questi fiori dall’apparenza fragile, riescano a nascere, crescere e sopravvivere in ambienti tanto aridi ed estremi colorando così queste immense distese di sabbia e roccia. Tutto questo ha ovviamente una spiegazione scientifica… aria umida e nebbia si formano sulla costa e sul Pacifico e ogni giorno raggungono queste zone dando così la possibilità di vita a questi fiori. Questa nebbia prende il nome di “camanchaca”. Ora mi trovo nuovamente sulla costa e per i prossimi quattro giorni costeggerò il Pacifico per poi addentrarmi nuovamente verso sud-est e quindi raggiungendo Santiago. Vi comunico che i due borsoni con tutto il materiale occorrente la scalata sono arrivati integri a Santiago rimanendo però bloccati in dogana fino al mio arrivo. Qualche problemino con le dogane di tutto il mondo c’è sempre si sa… Questo Natale lo passerò interamente sulla strada a pedalare pensando a tutti voi intenti ad abbuffarvi di tante cose buone. Il meteo qui rimane stabile. Nuovoloso con nebbia la mattina fino alle dieci circa lasciando poi il posto al sole cocente che splende alto nel cielo blu senza nuvole. Vento leggero la mattina soffia da nord nord-ovest girando nel pomeriggio e soffiando da sud sud-ovest. Ho forti dolori ai muscoli delle gambe e una fastidiosa infiammazione al collaterale del ginocchio destro mi tiene compagnia da più giorni. Ora solo qualche giorno di riposo potrà rimettermi in assetto.
Auguro a tutti voi Buone Feste e un Sereno Natale con le vostre famiglie. Io, da questa sperduta parte del mondo, vi penserò. Ancora Buon Natale. A presto
4 commenti su “OTTANTUNESIMO GIORNO”
Ciao superDanilo, io e la zia facciamo sempre il tifo per te. Le ho appena letto la tua interessante ultima pagina di diario, insieme ti inviamo un sacco di auguri di Buon Natale. A proposito domenica pomeriggio vado a bere il caffè dai tuoi. Ciao da Mavis e zia Rosina
vai danilo continua così che sei un grande!!!!! facci avere tue notizie… ti auguro un buon natale e un buon anno nuovo dall’altra parte del mondo….!!!! mi raccomando non mollare!!!!! un saluto da tutti noi.. a presto!!!! mayò….
Ciaooo Mavis, che piacere sentirti… faccio a voi, a te e alla zia, i miei più sinceri auguri di un Sereno Natale. Mi dispiace moltissimo che la nonna non ci sia più altrimenti ti immagini quanti discorsi su questo mio viaggio si sarebbero fatte le due sorelle?
Grazie ancora per i messaggi che mi scrivi su questo diario, un abbraccio a presto
Hola Massimo, grazie per gli auguri che contraccambio augurando a tutti voi che mi seguite lì dalla piccola Bannia, un Felice Natale insieme alle vostre famiglie.
Continuerò a spingere al massimo con la speranza di poter scrivere altri resoconti di questo lungo e difficile viaggio. A presto
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