Gressoney, 31 luglio 2015 – Si chiude in 24 ore precise il secondo test, in alta quota, dell’alpinista esploratore Danilo Callegari in preparazione di “Africa Extreme 2015”, l’incredibile avventura che nel prossimo ottobre vedrà nuovamente protagonista il wild iron man friulano.
Dopo il primo test sui 20 km a nuoto (10,7 miglia) a Lignano Sabbiadoro, riuscito con grande successo, si cambia scenario: è stato lo spettacolare ghiacciaio del Monte Rosa a fare da cornice a Danilo in questa prova di alpinismo che l’ha visto impegnato in un dislivello da + 3.400 mt a – 3.400 mt percorso in meno di 24 ore.
Partito alle 23.40 di mercoledì 29 luglio da Gressoney Saint Jean, ha raggiunto alle 5.00 del mattino il Rifugio Mantova a quota 3.498 mt s.l.m. (www.rifugiomantova.it). Dopo una breve sosta, intorno alle 6.15, ha ripreso la salita verso la Capanna Regina Margherita, a quota 4.554 mt s.l.m., raggiungendo poi la cima Zumstein a 4.563 mt slm, alle 11.15. Raggiunta la meta, Danilo ha iniziato subito la discesa per Gressoney Saint Jean, dove è arrivato alle 22.50.
“Anche questa è andata. Ho raggiunto il mio obbiettivo di salire e scendere in 24 ore, partendo da Gressoney Saint Jean (1.380 mt slm), senza ausili meccanici. Sono un po’ provato con dolori alle gambe, qualche vescica ai piedi e mal di schiena, fastidi prevedibili. Ho avuto qualche momento di difficoltà dovuto al sonno e alla stanchezza accumulata nei giorni precedenti. Sono, però, spiritualmente molto più carico. Mente, fisico e attrezzatura tecnica hanno risposto benissimo a questa prova.”
Un banco di prova, dunque, per testare il suo fisico, la sua mente e l’attrezzatura tecnica che Danilo si porterà in Africa per affrontare il maestoso Kilimanjaro, terza tappa del 7 Summit Solo Project, l’ambizioso progetto con cui Danilo Callegari si propone di raggiungere le sette vette più alte dei 7 Continenti unendo all’impresa alpinistica vera e propria altrettante sfide di outdoor estremo.
‘Africa Extreme’ vedrà Callegari nuotare per 50 km nell’oceano Indiano da Zanzibar fino alla costa, da lì – attraverso la savana – percorrere una maratona al giorno per 27 giorni per raggiungere le pendici del Kilimanjaro che poi scalerà senza l’ausilio di campi intermedi, ossigeno e portatori fino a raggiungere la vetta per poi ridiscendere l’altro versante.
Proprio per affrontare questa sfida al limite dell’impossibile Callegari ha iniziato da mesi un’intensa e specifica preparazione, assistito da un’equipe speciale – dal dottor Giulio Roi, direttore del centro studi Isokinetic all’ex campione di nuoto Marco Bellino; dal nutrizionista Antonio Benetti al maestro di yoga indiano Raju Paithankache – che l’ha portato al test in acqua di Lignano, prima vera prova per verificare l’efficacia del lavoro svolto in questi mesi.