Ho raggiunto la cittadina di Calama, Cile. É stata dura. Il programma che avevo ipotizzato prevedeva il raggiungimento di questo punto in cinque giorni dopo aver oltrepassato il confine. Cause di forza maggiore, come clima ed ambiente mi hanno visto costretto a coprire l’intera distanza in tre giorni con tappe forzate di oltre ottanta chilometri a giorno in terreni e piste molto difficili. La mappa e le risposte della gente incontrata ad Ollague mi confermavano la presenza di diversi villaggi lungo il percorso con acqua e cibo. Per questo motivo ho deciso di partire relativamente scarico sia di acqua che di cibo. É risultato un grave errore. Sono partito con due litri d’acqua, mezzo litro di coca-cola, un pacchetto di wurstel e due scatolette di tonno (l’expedition food é stato calcolato per il tratto di deserto da San Pedro de Atacama alla costa quindi intoccabile). Dopo trentotto chilometri raggiungo il primo villaggio accorgendomi amaramente che era disabitato. Una vecchia stazione ferroviaria abbandonata. Cosí per gli altri. Centri minerari lasciati allo sbando. Alla fine del primo giorno avevo giá finito le scorte da bere e credetemi, il deserto di Atacama non perdona nessuno. L’ariditá che ho incontrato nel mezzo fa paura. La disidratazione é un problema reale e presente in questi luoghi resi cosí estremi non solo dalle alte temperature di giorno e basse di notte, ma dal vento infernale che spazza di continuo le distese desolate muovendo grandi volumi di sabbia fine come la polvere che si infiltra ovunque; un altro fattore che rende la vita quasi impossibile é il tasso di umiditá pari allo 0 %. In vita mia non ho mai provato una sensazione simile e di deserti ne ho visti e provati diversi. Ma tutti questi fattori ambientali uniti insieme formano un cocktail micidiale.
Oltre che forzare la marcia e ridurre le tappe da cinque a tre, essendo rimasto senza nulla da bere mi sono trovato costretto a riempire l’intera bottiglietta, prima destinata alla coca-cola, della mia urina. Ieri e oggi quindi, la mia alimentazione é stata di una scatoletta di tonno e urina. Ció che conta é che ora sia qua a scrivere. Sono sopravissuto in un ambiente che mi ha letteralmente spiazzato. Lo ripeto, in questo deserto c’é un’ariditá micidiale. Giorno e notte ti “prosciuga”. Ho pedalato su delle piste sabbiose tra le montagne, con fondi pietosi, chilometri e chilometri di salite a quote oltre i 3.500 metri. La sabbia spostata con violenza dal vento mi costringeva spesso a trattenre il respiro, a chiudere gli occhi malgrado l’utilizzo continuo di occhiali da sole. Un ambiente tanto estremo quanto straordinariamente magico. Tra montagne immense, vulcani fumanti, distese inifinite di sabbia color ocra e la notte é in grado di regalare sfondi stellati unici al mondo grazie appunto all’assenza di umiditá. Questi ultimi giorni mi hanno insegnato molto su questo ambiente. Sono carico e felice, il viaggio continua meglio che mai. Tra due giorni raggiungeró San Pedro de Atacama attraverso una strada asfaltata e poi mi attenderanno otto o dieci giorni nel cuore del deserto, isolato ma “preparato” e convinto nel raggiungere le coste del Pacifico. Ci risentiremo quindi tra due giorni. Grazie a tutti voi che mi seguite. A presto.
8 commenti su “CINQUANTADUESIMO GIORNO”
KE DIRE DANILO!!!IL VIAGGIO E GIA DURISSIMO TE LO SEI RESO ANCOR PIU ESTREMO….MA LA MOTIVAZIONE E LA VOGLIA FANNO SI CHE NON SI SA COME…SI VANNO A CERCARE IN NOI STESSI.. ENERGIE E AUTONOMIA PER POTER ANDARE AVANTI VERSO L’OBBIETTIVO PREFISSATO CHE UNA VOLTA RAGGIUNTO…DARA ANCOR PIU VALORE ALLE DIFFICOLTA PASSATE… QUI PER LO SPETTAKOLO NON SERVE LA SCHEDA PREPAGATA DI SKY….LO SI VIVE E IO CHE UN AVVENTURA DEL GENERE PER IL TEMPO NON POTRO MAI COMPIERLA LA SEGUO E LA VIVO DAI TUOI RACCONTI….GRAZIE
Fanfurio:”Ciao, alla faccia tua mi sto bevendo una buona acqua e menta …. stai soffrendo ma anche da lontano non ti dimentico, se riesci a passare il tempo vedi i biotopi.
Ciao PISUL !!!”
Seguo con grande passione la tua avventura e giorno dopo giorno capisco quello che si può provare , noi siamo qua che scriviamo , mentre tu sei la a farti il culo .
Peccato non possa permettermelo ma farei i salti mortali pur di andare in quei posti credimi , però non si mai nella vita .
Ci sentiamo fra 2 giorni allora mandy bel
Ciao Maurizio, beh non è che me la sia resa piú difficile, sto semplicemente seguendo il programma che mi sono prefissato e che descrive l’itinerario di questo difficile viaggio. Grazie per tutti i commenti che mi lasci. Grazie di cuore
Oh oh oh il Fanfurio!!! Che bella sorpresa!! Fai bene a bere una buona acqua e menta alla faccia mia, tu che puoi… per i biotopi credimi che se dovessero intralciarmi il cammino in momenti di fame acuta come i giorni passati, non ci penserei due volte a mangiarmeli, alla faccia tua ovviamente. Ciao Pisul!
Flavio mi fa davvero un gran piacere che tu mi segua in questa avventura… e guarda che queste meravigliose terre si trovano solo a 17 ore di volo dall’Italia. Se a te andrà bene in luglio potremmo tentare la traversata dei Lyskamm insieme, se ti va… A presto amico mio
Cacchio se podaria proprio .
A presto Flavio
Beh io andrò su in Valle d’Aosta diverse volte e la tua compagnia sai che mi fa sempre piacere 🙂 ciaooooo
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