Incontaminate foreste selvagge, caratteristici villaggi, antiche chiese fortificate, castelli gotici, racconti e leggende di fantasmi e vampiri… la Transilvania. Mi trovo in questa mista e magica regione centrale della Romania.

Sinceramente mi diventa difficile trasmettere a parole le emozioni che ho vissuto in questi giorni immerso in quello che da molti è definito: l’ultimo territorio selvaggio del nostro Vecchio Continente.

Poche volte a vita mia mi sono sentito così a “mio agio”. Amando profondamente la Natura selvaggia, non potrei non adorare questi immensi spazi. Pedalare qui è estremamente affascinante, sentire i rumori della foresta, il profumo del legno emanato dagli alberi appena tagliati, ascoltare i rintocchi di campane infisse su antiche torri, apprezzare i mille profumi di cibi speziati attraversando isolati villaggi vicino l’ora di pranzo, percepire l’odore di fumo che già di prima mattina esce dai neri camini delle abitazioni, pedalare accompagnato dai ripetuti “gong” dei campanacci appesi al collo di bovini al pascolo… e ancora… trafiggere la fitta nebbia che ricopre le valli e i boschi, ascoltare il mio respiro affannoso durante le dure salite, ammirare panorami mozzafiato, avere la fortuna di potermi soffermare e “perdermi” tra laghi, torrenti, valli… decido di fermarmi vicino ad un albero, scendo dalla bici, mi siedo a terra, chiudo gli occhi e immagino questi stessi luoghi diversi secoli fa. Carrozze trainate da cavalli, inquietanti creature assetate di sangue, streghe bruciate nei roghi, cavalieri in armatura, fantasmi e vampiri…

Posso comunque confidarvi che molto spesso la realtà supera la fantasia. Questi luoghi vivono di un fascino indescrivibile.

Ora mi trovo a Brasov, città simbolo di questa regione. L’ho raggiunta ieri e oggi andrò alla scoperta di meravigliosi castelli leggendari e tra qualche giorno raggiungerò la città natale di Dracula: Sighisoara. La Transilvania è una regione adatta agli amanti della Natura e dell’avventura, la Romania è un Paese fantastico ma ancora di più lo è il suo popolo.

Un affettuoso saluto a tutti voi che mi seguite.

Danilo

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